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"Ogni paziente dovrebbe sentirsi un po' meglio dopo la visita del medico, a prescindere dalla natura della sua malattia.”

"Ogni paziente dovrebbe sentirsi un po' meglio dopo la visita del medico, a prescindere dalla natura della sua malattia.”

"Ogni paziente dovrebbe sentirsi un po' meglio dopo la visita del medico, a prescindere dalla natura della sua malattia.”

- Warfield Theobald Longcope -

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ASCOLTO ED EMPATIA

Il nostro studio medico mette al centro il paziente: esperienza e professionalità per la vostra salute.

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STUDIO MEDICO PROCTOLOGICO CAPONNETTO

Lo Studio Medico Proctologico del dott. Filippo Caponnetto ha sede in provincia di Udine e offre le proprie prestazioni mediche in tutta la regione Friuli Venezia Giulia, incluse le province di Gorizia, Trieste e Pordenone.

Nel nostro studio medico, la relazione è finalizzata ad aiutare il paziente, che diventa così soggetto attivo e partecipe, protagonista del proprio benessere psico-fisico.

Saper ascoltare, esplorare le opinioni del paziente, dare informazioni e dissipare dubbi sono i principi ispiratori del percorso di diagnosi e cura.

Lo studio si propone di offrire al paziente l’esperienza professionale maturata in tanti anni di attività ospedaliera, affiancata da una rete di professionisti ed esperti nei vari campi della colonproctologia, in modo ad offrire una assistenza complessiva plurispecialistica.

“Tranquillizzare l’immaginazione del malato, che almeno non abbia a soffrire, come è accaduto fino ad oggi, più dei suoi pensieri sulla malattia che della malattia stessa, penso che sia già qualcosa. E non è poco”

– Nietzsche –

Filippo Caponnetto – MioDottore.it

COME SI SVOLGE LA VISITA PROCTOLOGICA?

La visita proctologica è una procedura della durata media di 40 minuti, generalmente non dolorosa, non viene richiesta alcuna preparazione a meno di casi particolari. È indispensabile portare al medico tutta la documentazione di cui si è a disposizione.

La visita si divide in due momenti:

  1. In una prima fase verrà raccolta l’anamnesi del paziente, ovvero il medico chiederà informazioni circa il tipo di alimentazione, il vizio del fumo, il consumo di alcol, il livello di attività fisica e di sedentarietà, le eventuali patologie a carico, casi in famiglia di patologie proctologiche e l’eventuale assunzione di farmaci. A quest’ultimo poi verrà richiesto di descrivere i propri sintomi, durante questa fase il medico prenderà visione anche di tutta la documentazione fornita riguardo gli esami clinici.
  2. La seconda fase della visita consisterà nell’esecuzione dell’esame obiettivo: dapprima dell’addome e successivamente il paziente verrà invitato a girarsi sul fianco di sinistra (posizione di Sims) per la prosecuzione della visita, con acquisizione manuale e strumentale di tutti gli elementi utili alla diagnosi. La visita si concluderà con la produzione del referto e della terapia necessaria, con eventuale ulteriori accertamenti.

Regime Ambulatoriale

  • Visita chirurgica e proctologica, anoscopia e rettoscopia: procedura nella quale si appronterà una valutazione completa della regione anale, prima esterna, tramite osservazione e palpazione, e poi interna, con esplorazione digitale.

    Se il medico lo ritenesse necessario, sarà possibile sottoporre il paziente anche all’ano-rettoscopia (o proctoscopia), effettuata tramite l’introduzione dell’endoscopio (un piccolo tubicino lungo 5-6 cm e largo poco più di un dito) nel canale ano-rettale.

  • Legature elastiche: consiste nell’afferrare con una pinza il nodulo emorroidario, nella zona insensibile al dolore e di legarlo alla base con un elastico. Successivamente il nodulo andrà incontro a necrosi e eliminazione spontanea. Viene legato un solo nodulo emorroidario a seduta e quindi possono essere necessarie più sedute (in genere a distanza di tre settimane).

    Non necessita nessuna preparazione e la procedura è di tipo ambulatoriale in anestesia topica. Nei giorni successivi il paziente non dovrà fare attività fisica. Possibili complicanze possono essere il dolore oppure un’eventuale emorragia alla caduta dell’elastico.

  • Incisione e drenaggio di ascessi anali o cisti pilonidale: si precede in anestesia locale, ad infiltrazione della zona interessata dall’ascesso, quindi verrà eseguita una incisione che permetterà il drenaggio della raccolta ascessuale.  La procedura verrà completata con una medicazione batteriostatica. Seguiranno delle medicazioni bisettimanali fino alla guarigione.

  • Asportazione di cisti, lipomi e neoformazioni: in anestesia locale vengono asportate le neoformazioni che, ove necessario, verranno inviate per esame istologico. Sutura estetica dell’incisione.

Sala operatoria

  • Emorroidectomia: in caso di prolassi emorroidari sintomatici di terzo o quarto grado si procede, previa anestesia loco-regionale, ad asportazione con bisturi dedicati, del nodulo emorroidario. In genere le ferite determinate vengono lasciate guarire lentamente per evitare formazione di ascessi. Tale procedura procura una sintomatologia dolorosa di variabile intensità, sempre ben gestita dalla terapia antalgica.

  • Asportazione radicale di cisti pilonidale: si tratta di un intervento di asportazione del sinus pilonidale “peli incistati” in modo radicale, con trattamento contemporaneo di eventuali tramiti fistolosi. Nella maggior parte dei casi tale intervento può essere fatto in anestesia locale con scarso dolore post operatorio. Tempo medio di convalescenza di 10 giorni.

  • Trattamento di fistole anali: varie sono le tecniche di trattamento delle fistole anali e che verranno scelte a seconda della caratteristica della fistola e dell’interessamento, più o meno completo, dell’apparato sfinteriale. Ogni tipo di fistola verrà trattata con la tecnica più idonea a ridurre il rischio di recidive e a procurare minor danno per l’apparato sfinteriale. Il recupero post operatorio è legato all’estensione della patologia.

  • Asportazione di polipi anale, marische, condilomi: tali patologie normalmente vengono asportate in anestesia locale eccetto casi di notevole dimensione del polipo o estensione della condilomatosi. Di solito i campioni asportati, vengono inviati per esame istologico. Il recupero è legato all’estensione della patologia.

  • Trattamento di ragade anale: tale patologia viene operata in caso di fallimento della terapia medica. L’intervento in genere consiste in una piccola incisione del margine anale e sezione dello sfintere anale interno per circa 5 mm. La procedura normalmente viene fatta in anestesia locale con sedazione.

    In caso di patologie associate sarà necessaria un’anestesia loco-regionale. Quasi sempre viene effettuata una biopsia della ragade per escludere neoplasie. Il tempo di guarigione è di circa 10 giorni.

Le prestazioni sopra citate potranno essere eseguite alla presenza di un anestesista, presso strutture private o convenzionate. 

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