PATOLOGIA ANALE

ASCESSO E FISTOLA ANALE

L’ascesso anale rappresenta la fase acuta di un’infezione che origina dalle ghiandole del canale anale. Le fistole anali rappresentano la fase cronica di tale infezione. Ascesso e fistola devono essere quindi considerati due stadi di una stessa malattia.

Le fistole perianali sono come dei tramiti che mettono in comunicazione la cute intorno all’ano con l’interno del canale anale.

SINTOMI

In caso di ascesso il paziente avverte un dolore che aumenta progressivamente. Nel giro di ore o giorni si forma, vicino all’ano, una zona arrossata, gonfia, dura e molto dolente accompagnata quasi sempre da febbre alta.

In caso di fistola invece i sintomi sono la secrezione di pus o sangue da un piccolo orifizio situato vicino all’ano, il prurito provocato dall’irritazione della cute perianale, il dolore e la febbre compaiono quando la fistola si infetta e provoca nuovamente un ascesso.

DIAGNOSI

La diagnosi di ascesso o di fistola perianale è facile e in genere basta la semplice visita medica.

La visita specialistica a volte non è sufficiente per determinante per una corretta terapia chirurgica.

In alcuni casi sono d’ausilio degli esami diagnostici quali l’anoscopia, l’ecografia anale a 360° ed eventualmente la risonanza magnetica, che permettono sempre di avere un quadro più completo circa il decorso delle fistole.

La classificazione più seguita per le fistole perianali è quella di Parks, che le divide a seconda dell’interessamento degli sfinteri in: superficiali, intersfinteriche, transfinteriche, sovrasfinteriche ed extrasfinteriche .

TRATTAMENTO

La terapia di un ascesso anale consiste nell’incisione della cute sovrastante l’ascesso con apertura della cavità, che permette la fuoriuscita del materiale purulento. La terapia antibiotica non rappresenta l’alternativa all’intervento chirurgico, in quanto non solo è inefficace ma a volte può addirittura far peggiorare drammaticamente il quadro clinico.

Il trattamento della fistola anale è soltanto chirurgico ed è complesso anche in mani esperte. Prevede l’applicazione di molte tecniche che lo specialista coloproctologo deve conoscere bene, per poter applicare la più adatta ad ogni singolo caso.

L’obiettivo deve essere sempre quello di trattare l’orifizio interno. Il trattamento può richiedere il posizionamento di setoni, nel tramite fistoloso con sezione lenta o differita nel tempo o tecniche più impegnative, ma più rispettose dell’apparato sfinterico, come gli advancement flap, il posizionamento di plug o la legatura intersfinterica (LIFT).

A volte sono necessari interventi in più tempi. Il dolore postoperatorio è di grado lieve o moderato e viene facilmente controllato con i normali farmaci antidolorifici. I tempi di degenza postoperatoria sono molto brevi (24 – 48 ore) ed anche le medicazioni domiciliari sono semplici e in genere non dolorose.